Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
La chiesa prepositurale di Verdello attualmente è dedicata ai SS. Apostoli Pietro e Paolo e sorge nel centro storico del paese. L’edificio si affaccia su un discreto sagrato pavimentato e sopraelevato rispetto alla via Cavour. Le notizie più antiche sulla chiesa parrocchiale, fino al 1600 detta di S. Pietro e oggi prepositurale, risalgono al sec. X, epoca in cui l'edificio fu incorporato nella costruzione del proprio castello dalla potente famiglia Suardi.
A seguito dell’espulsione dei Suardi dal territorio di Bergamo per opera dei veneziani, attorno al 1428, la chiesa fu ampliata e il vecchio campanile ricostruito. All’epoca l’edificio presentava un orientamento opposto a quello odierno e si sviluppava lungo il corpo dell’attuale navata. Nel 1598 si accedeva nell’edificio attraverso due ingressi situati sui lati Ovest e Sud, il presbiterio si presentava con forma quadrata e ospitava l’altare principale, ai lati del quale si trovavano due altari minori. Nel 1614 fu tolta la cancellata di ferro che chiudeva l’altare maggiore e fu sostituita con balaustre di marmo, e in quell’occasione furono smantellati pure i due altari laterali.
Nel corso del XVII secolo si realizzarono altre opere di completamento, tra le quali l’introduzione di un nuovo organo, ma le modifiche più significative avvennero nel 1655, anno in cui si capovolse l’orientamento della chiesa e si realizzarono il nuovo altare maggiore e il coro semicircolare. Nel 1674 si terminò il nuovo altare maggiore con il coro semicircolare e, probabilmente, in quel periodo fu costruita pure la cappella denominata “Simitere”, con le cripte sottostanti, dove si raccolsero le ossa recuperate durante gli scavi. Nel XVIII secolo si costruirono l’attuale torre campanaria, una campata a Est e la facciata principale a due ordini sovrapposti con timpano e archi montanti. A quell’epoca la chiesa misurava circa 20 metri di lunghezza, escluso il presbiterio, ed era alta 15 metri. Nel 1750 la chiesa fu dotata di un organo fabbricato dai Serassi che nel 1868 fu rinnovato da Adeodato Bossi.
Nel 1787 la pieve di Verdello passò dalla Diocesi di Milano a quella di Bergamo. Alla fine del XVIII secolo, la chiesa fu impreziosita con affreschi di Mauro Picenardi (1735-1809). Nel XX secolo, con il prevosto Simon Pietro Grassi, si realizzarono importanti interventi di carattere architettonico: furono costruiti il transetto e la cupola, fu ampliato il presbiterio e fu realizzata la facciata esterna Nord, su progetto dell’ingegnere Elia Fornoni (1847-1925), e si procedette a decorarla con affreschi di Ponziano Loverini (1845-1929), aiutato da Francesco Domeneghini (1860-1950). Le scene rappresentate sono i quattro Evangelisti, “Luca”, “Giovanni”, “Marco”, “Matteo”, “La Fede”, “La Speranza”, “La Carità”, la “Caduta di Simon Mago”, il “Martirio di San Pietro”, il “Martirio di San Paolo”, i “Santi Pietro e Paolo in Gloria”, “Predicazione di San Pietro”, “San Paolo Predica nell’Areopago di Atene”.
Nella chiesa sono custoditi numerosi dipinti, tra cui una tela rappresentante “San Carlo Borromeo che guarisce un infante”, di Enea Salmeggia detto “il Talpino” (1558-162) e altre due tele con scene della vita di san Carlo Borromeo, attribuite al Salmeggia; i ”Santi Cosma e Damiano”, la “Morte di San Giuseppe” e “Sant’Anna che istruisce Maria”, di Mauro Picenardi; l’“Apparizione a Santa Maria Margherita Alacoque”, del Loverini; un “San Luigi in Gloria”, di Abramo Spinelli (1855-1924); e varie opere di autori ignoti del XVI, XVII e XVIII secolo. La scultura rappresentante il “Cristo Morto” è di Virgilio Vavassori (1885-1961); la “Via Crucis” e il gruppo del “Rosario” furono realizzati da Giosuè Marchesi (1880-1960); la grande pisside è di Attilio Nani (1901-1959); l’ostensorio del Congresso Eucaristico è di Renato Bonizzi. Nella sacrestia, sono affrescati i “Santi Pietro e Paolo in Gloria”, oltre ai titolari delle parrocchie dipendenti da Verdello, tutte opere di autore ignoto del secolo XVII. Nel 1949, quindi, si realizzò la zoccolatura di marmo all’interno della chiesa. In occasione del centenario del dogma dell’Immacolata Concezione, avvenuto nel 1954, fu sostituito il vecchio portale principale con uno nuovo realizzato in rame sbalzato e impreziosito da due piastre in smalto, opera dello scultore Attilio Nani. Negli anni “70 del secolo scorso si procedette al restauro degli apparati decorativi collocati all’interno della chiesa.
Gli interventi più recenti risalgono alla fine degli anni “90 e riguardano il risanamento del manto di copertura e il restauro conservativo della torre campanaria. Tra il settembre 2008 e giugno 2009 sono stare realizzate le opere di manutenzione straordinaria del sagrato. Tale intervento ha riguardato la sostituzione della pavimentazione e dei gradini di marmo e la realizzazione dei nuovi elementi strutturali e di sottofondo. Durante la realizzazione delle opere sono stati realizzati scavi archeologici sotto il sagrato e in prosecuzione di quelli effettuati presso l’adiacente Piazza.
Il campanile, con il lato Sud a contatto della chiesa, è una torre a pianta quadrata di m 8 x 8 e con l'altezza in gronda di m 49,50, e attualmente è inclinato verso Nord con un fuori piombo di cm 38. È costruito in mattoni a vista e diviso in quattro partiture da cornicioni in pietra di Sarnico, la stessa che costituisce la zoccolatura, gli spigoli fino al primo cornicione, le balaustre e i capitelli che coronano le lesene binate della cella campanaria. Al terzo livello, sulle facciate Nord e Ovest, vi sono le cornici circolari in mattoni a vista, appositamente sagomati, realizzate per contenere gli orologi, mai installati, mentre sulle altre due facciate queste cornici furono demolite per ottenere un quadrante più grande, che fu intonacato e dipinto, per contenere gli orologi tuttora visibili. Al quarto livello è collocata la cella campanaria con solaio a volta e tetto a quattro falde, dalla struttura di legno coperta di coppi.